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martedì 31 marzo 2020

The Players magazine - Un giorno a Roma





The Players Magazine Gennaio 2020
È stato un grande onore quando Simone Gismondi mi ha incaricato di curare il servizio fotografico centrale del prestigioso Magazine The Players.
L’idea di uno shooting tra le rigorose e funzionali architetture razionaliste dell’EUR, il quartiere di Roma nato dal genio dell’arch. Marcello Piacentini, era già nell’aria da tempo.
Ho sempre amato questo quartiere, moderno, rigoroso e funzionale, realizzato negli anni trenta, con una visione urbanistica avanti di cento anni, che osservo ogni mattina dalla finestra della mia camera da letto.
Un quartiere che purtroppo vive una situazione di criminale abbandono e degrado da decenni, per scattare ci siamo fatti spazio tra rifiuti e bottiglie rotte, e che potrebbe invece offrire alla città spazi e location da fare invidia al mondo.
Per esaltare il carattere austero dello scenario sono stati selezionati due gruppi di outfits, il primo decisamente rigoroso, abiti formali e cappotti dal gusto militare: per Iuri Marini, dandy e grande appassionato di moda maschile, un prezioso gessato in lana e cachemere e cappotto blu doppiopetto, per Francesco, una flanella realizzata in un insolito color bruciato ed un hulster coat, infine, per me un tre pezzi blu scuro ed un cappotto militare doppiopetto con martingala.

Per sottolineare il carattere “evento” degli outfit, abbiamo scelto, con gli amici di Banderari, coautori e preziosi stylist di questo progetto, tre dei loro preziosi papillon da annodare, double-face, da un lato cachemere biellesi, dall’altro rare sete vintage giapponesi.
Per il secondo outfit il bianco dei marmi e la linearità delle prospettive si illumina di lampi di colore: per Iuri un cappotto in velluto roccia blu elettrico su uno sfondo “total blue”, per Francesco un inedito tweed ricco di colori che si fondono con quelli della maglia intarsio, per me una giacca blu over ed una maglia colorata.
Un ringraziamento particolare ad Omar Belli ed Angela Pinzaglia di Banderari, per aver sposato con tanto entusiasmo il progetto, alla fantastica fotografa Letizia Sopranzi, anche lei modella in uno “shooting nello shooting” e a Iuri ed Alessandro per essersi prestati ad essere al mio fianco come “volti immagine” di questo servizio ed ovviamente a Domiziana e Maria Grazia per l’efficiente backstage.
Paolo Chermaz




Iniziamo dai capi indossati da Iuri, il cappotto è un classico della collezione Tagliatore, un doppiopetto con martingala molto equilibrato nella lunghezza e reso ancora più pratico dalle tasche inclinate, realizzato in un morbido tessuto di lana e cachemere; l’abito è uno dei master piece di questa stagione, prodotto nella capsule Pino Lerario, sempre di Tagliatore, la linea che racchiude il fit più asciutto del brand pugliese, caratterizzato da una giacca dai revers più larghi, pantalone con pinces ed un fantastico tessuto galles.

Per Francesco l’Ulster coat di Ernesto, un capo caratterizzato da una rigorosa costruzione sartoriale, un pesante tessuto rmilitare retrò, idrorepellente ed una cura maniacale dei dettagli, dalle fodere alla bottoniera posteriore, un abito in flanella di 0909.

Per Paolo invece l’iconico Aviator coat sempre di Tagliatore, la sapiente rielaborazione di uno scenografico paletot militare da ufficiale di marina ed un abito tre pezzi sempre Tagliatore.

Per tutti le camicie hand made di Giuseppe Ancona, realizzabili anche “su misura” ed i preziosi papillon di Banderari, realizzati anch’essi a mano, con sete giapponesi e cachemere biellesi.





Nel secondo gruppo di outfits, per Iuri su un fondo “total navy”, composto da una maglia dolcevita Drumohr ed un pantalone in flanella Berwich, spicca lo scenografico cappotto in velluto roccia di Tagliatore Blu indaco.

Per Francesco una delle esclusive giacche di Ernesto, tessuti esclusivi ed una iperleggera costruzione sartoriale ed una maglia intarsio di Drumohr.

Per Paolo una over jacket DoppiaA, ed una maglia in lambswool grattato Drumohr.

Per tutti scarpe Green George





 Uomo -via del Pantheon 58 066794456
Donna - via della Rotonda 5 0668136205
00186 Roma

mercoledì 4 dicembre 2019

Rerum Natura



Rerum natura – Le cose della natura, a sottolineare il profondo rapporto che lega ogni gentleman al proprio territorio, lo stile inteso come imprescindibile componente di un equilibrio naturale, che attraversa le generazioni.
Lo scenario di una terra in cui questo equilibrio affonda le sue radici.
A partire dai colori di un’aurora tra i monti dell’Umbria, un’emozione che ha ripagato tutti i nostri sforzi per raggiungere questa location mozzafiato, San Renzano, un piccolo borgo semi abbandonato, a picco sui monti umbri, un luogo magico, in cui abbiamo voluto ambientare il primo di una serie di shooting tesi a creare un ideale contesto alla nostra proposta.
Tutto questo grazie ad una idea di Angela Pinzaglia e Omar Belli, titolari di Banderari, la sartoria/bottega di Terni in cui nascono i nostri preziosi accessori, che ci hanno coinvolto in questa bellissima esperienza.
Merito loro la scelta di Letizia Sopranzi, la giovane fotografa autrice di questi splendidi scatti, cosi come la scelta di non utilizzare modelli professionisti, ma persone autentiche e coinvolgere oltre a me, anche i giovani gentleman Alessandro Conti e Giulio de Giorgis, testimonial della nuova generazione.






Per cogliere le incredibili sfumature dell’aurora, siamo dovuti arrivare a San Renzano prima che i primi raggi del sole nascente superassero le montagne all’orizzonte, lo spettacolo che ci aspettava ha ripagato però ogni sforzo fatto per raggiungere la location in tempo.
Sapevamo, a grandi linee, quello che ci aspettava e i colori degli outfits sono stati selezionati per essere quanto più in armonia con lo scenario naturale, una palette di colori caldi autunnali, miscelata ai toni freddi dell’aurora, quindi, verdi, arancio, infinite tonalità di beige miscelati al blu e ai grigi.
Io ho scelto una work jacket di DoppiaA, realizzata in un esclusivo waffel di lana svizzero, imbottita e foderata in flanella tartan Blackwatch, una camicia in chambray broken twill indigo, per me un must have, una delle splendite cravatte cinque pieghe fatte a mano da Banderari, in cachemere e seta ed un pantalone di Berwich in velluto roccia naturale.
Per Giulio e Alessandro due giubbini imbottiti, realizzatii, cosi come le cravatte da Omar ed Angela di Banderari, mixando preziosi cachemere biellesi con materiali tecnici.







Le sciarpe meritano un cenno particolare, grazie alla ricerca incessante di Omar ed Angela, Banderari dispone nel suo sterminato archivio di tessuti, da cui attingiamo ad esempio le rarissime sete giapponesi delle nostre bretelle e dei nostri papillon, di un grande numero di manchette delle prove colore dei tessutai, si tratta di pezze di tessuto, in cui si realizzano su un unico telo tutti i colori che andranno a comporre la cartella campione del tessuto.
il risultato è un tessuto finito che cambia completamente la combinazione dei colori di galles, pied de poule, gessati e tweed circa ogni venti centimetri.
Gli incredibili cromatismi di queste pezze sono l’ingrediente perfetto per sciarpe ed accessori, sopratutto tenendo conto che la selezione è stata fatta quasi esclusivamente sulle pezze dei cachemere più preziosi, con torsioni e battiture elevatissime ed estremamente compatte.
E gli ingredienti più preziosi per esprimere meglio il loro carattere devono essere “maneggiati” il meno possibile, per questo non viene effettuata nessuna cucitura o bordura, su questa sciarpe il taglio viene effettuato “a vivo”, con grande precisione, e pazientemente vengono, ad uno ad uno, sfilati i fili per creare le frange dei lati corti e le cimose dei lati lunghi, che impediscono al tessuto di sfilacciare.
Ogni sciarpa è un pezzo unico, per dimensioni e per colori, poichè la mano paziente rispetta il disegno e la struttura del tessuto prima che gli standard delle dimensioni ed ogni pezza essendo una prova estemporanea, non tiene conto delle normali lunghezze dei tessuti.
In questi giorni, nei nostri cassetti, c’è un piccolo colorato tesoro di cachemere di altissimo livello, proveniente dai migliori tessutai biellesi.



George’s uomo via del Pantheon 58 Roma 
Tel.066794456
www.georges.it info@georges.it

sabato 11 agosto 2018

Ironia e fairplay - punti di forza del gentleman



Ironia e fairplay sono parte dell’eleganza maschile, così nell’abbigliamento come nelle proprie azioni, il carattere di un uomo si riconosce anche da queste doti.
Riuscire a non prendersi troppo sul serio, ironizzare sui propri vezzi, sulle proprie passioni, enfatizzandoli e schernendosi, stabilisce un contatto più umano e ravvicinato con le persone che ci circondano.




Un uomo deciso tende a superare i limiti imposti dal mainstream con stile; la fisicità, l’età, sono dei limiti superabili da esperienza, personalità e stile.

Un gentleman non teme il confronto, sa riconoscere i punti di forza del suo interlocutore, ma non li vive come un limite, piuttosto come una positiva possibilità di scambio che può arricchire e rendere stimolante il rapporto.

All’insegna del fairplay tutto diventa armonico e stimolante.

Saper indossare una giacca dal carattere deciso, fuori dalle righe, consapevole, ma divertito dal veniale eccesso, curando al contempo la propria immagine in modo impeccabile ed irreprensibile, fa parte di questa visione leggera, ma al contempo molto profonda della vita.

Nella storia del costume hanno fatto storia gli aristocratici eccessi di eleganza del duca di Windsor, i vezzi leggendari dell’avvocato Agnelli, l’ironia e l’irrequietezza di Steve Mc Queen, icona di stile e pilota scellerrato, tutti personaggi che hanno fatto del superamento delle regole uno stile di vita.

Giacca Tagliatore
Bull denim  Re-Hash
scarpe Green George
Orologio Barbosa
Bracciale Gerba
Photographer Eva Tomei
Stylist and Editing
Francesca Romana Perazzelli
Model Aurelio Trombetta
Make up Isabella Avenali
Hairstyle Mc Barber Shop

mercoledì 5 luglio 2017

The summer gentleman

http://www.georges.it/the-summer-gentleman/

L'estate incalza ed un vero gentleman non rinuncia ad uno stile impeccabile nemmeno con temperature sopra ai trenta gradi, impegni di lavoro, riunioni ed eventi formali non possono essere affrontati in maniche di camicia.
La leggerezza diventa fondamentale, una giacca deve raggiungere pesi da camicia e solo le costruzioni sartoriali più sofisticate possono svuotarsi senza perdere la giusta vestibilità.

The summer gentleman

Per questa prima settimana di luglio l'outfit selezionato da George's uomo è composto dalla giacca sartoriale di The Gigi, realizzata in un tessuto jaquard di lino, dalla trama aperta e dalla incredibile leggerezza.
La struttura della giacca è ridotta al minimo, totalmente sfoderata, con un peso di poco superiore a quello di una camicia, senza rinunciare, grazie alla sapienza delle proporzioni di Gigi Boglioli, ad un fit composto e formale.
La camicia di Borsa, ha diversi passaggi fatti a mano, spalle e giro manica, per garantire un confort ed una vestibilità impeccabili, collo morbido ed un tessuto in piquet di cotone leggerissimo ma compatto, la cravatta è una "cinque pieghe" realizzata a mano per noi da Franco Arcuri, maestro indiscusso dell'accessorio principe maschile, il pantalone è il Tonga di The Gigi, una vestibilità "japan", ampia e confortevole per queste temperature, non potevano mancare gli occhiali di Bob Sdrunk, per schermare con stile lo sguardo dall'accecante sole di luglio.
La scarpa è un emblema del dandy del ventunesimo secolo, una monkstrap brogue a doppia fibbia, sfoderata e lavata, caratterizzata dall'immancabile lavorazione Blake Rapid, fatta a mano da Andrea Granatelli per Green George.

http://www.georges.it/the-summer-gentleman/

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martedì 20 giugno 2017

Il Pitti 92 visto da George's Roma

Pitti 92

Dal 13 al 16 giugno si è tenuto a Firenze il Pitti uomo, 92° edizione di quella che ormai è considerata a livello mondiale la più importante rassegna dedicata allo stile maschile.
Occasione di incontro professionale, ma anche mondano, passerella internazionale di nuove esaltanti tendenze e alcuni, discutibili eccessi.

Pitti uomo 92

La 92° edizione di Pitti uomo conferma in maniera decisa una nuova eleganza rilassata, fatta di dettagli, grande ricerca di tessuti, manualità e gusto tipicamente italiani, impossibili da replicare con manifatture estere a basso costo.
Un Pitti 92 quindi decisamente all’insegna di un nuovo “gentleman’s street style”, che non trae più ispirazioni dagli eccessi di uno stilismo ormai distaccato dalla realtà, ma crea uno stile assolutamente personale, dettato dalle proprie esperienze di vità ed ispirato ad iconici riferimenti di stile.
Quindi molte giacche. Molli e rilassate, sostituiscono le maglie per il tempo libero, più impostate e sartoriali, con revers importanti, per le occasioni formali.
Gli abiti hanno spalle sartoriali e tessuti ispirati alla vecchia drapperia, i pantaloni costruzioni strutturate e tessuti composti, molti galles, righe e seersucker.
Il nuovo gentleman, ormai indossa la t-shirt stampata solo per occuparsi della cura della propria cafè racer, scende in spiaggia in maniche di camicia e non abbandona la giacca nemmeno per un aperitivo con gli amici, indossa le bretelle anche sul jeans, colleziona pochette da taschino e cravatte fatte a mano, rigorosamente sfoderate.
Sceglie con cura scarpe artigianali, rigorosamente “blake rapid o goodyear welted”, predilegendo per le occasioni informali pellami morbidi e lavati e impeccabili vitelli spazzolati e cordovan per gli abiti più formali.
Ma la vera differenza la fa la capacità ed il gusto di miscelare tutti questi elementi, stravolgendo ogni convenzione, è proprio questo personalissimo “mix and match” a creare un nuovo stile, molto difficile da scimmiottare per chi non ha un backgroud adeguato.

Giacca Tagliatore

 
In questo scenario, chi conosce il nostro percorso dell’ultimo decennio lo sa bene, ci muoviamo con grande agilità, i maggiori rappresentanti di questo “risveglio stilistico” sono da anni presenti da protagonisti nella nostra proposta.
Il fermento più interessante arriva proprio dal distretto Martinese, la Puglia, che per anni ha prodotto capi di alto livello per i più importanti stilisti italiani ed esteri, oggi è in grado di esprimere una proposta autonoma apprezzata in tutto il mondo.
Tagliatore in testa, con la sua proposta sempre più decisa ed intransigente, ma anche Berwich, con una produzione specializzata nel pantalone, 0909 abiti e giacche dal sorprendente rapporto stile/qualità/prezzo, Hevò, da sempre specializzato in capi spalla e cappotti, oggi hanno una connotazione stilistica definita non solo in linea con le nuove tendenze, ma anche in grado di stabilire nuovi canoni estetici.
Il primo a dare una sferzata stilistica decisa, con la linea Pino Lerario, è stato proprio Tagliatore, una selezione di tessuti esclusivi, progettati personalmente da Pino Lerario e prodotti dai migliori tessutai italiani, un fit completamente rinnovato, revers larghi ispirati ad un gusto decisamente gentleman.
La proposta completata e sottolineata dalla presenza sotto ognuna delle sue giacche di gilet, doppiopetto o singolo, con revers da giacca o sciallati, ne fa una vera e propria “main line”.

Giacca Gabriele Pasini


Anche Lardini, storica azienda sartoriale, forte di una rete distributiva internazionale strutturata da decenni, affianca alla sua proposta più classica una linea dal gusto decisamente “dandy”, che prende il nome dal suo designer,  Gabriele Pasini, esperto in sartoria maschile di scuola napoletana che da più di 25 anni rivisita in chiave british l’estetica classica dell’uomo, esasperandone linee e dettagli per costruire un sofisticato senso di eleganza.
La collezione di Pasini si focalizza sull’abito a tre pezzi completo di gilet, con meticolosa attenzione ai dettagli e all’utilizzo di tessuti vintage che si muovono fra tradizione italiana e british.
Traendo forte ispirazione dall’estetica dandy nella sua forma più sobria e meno “modaiola”, il designer personalizza ogni singolo capo lavorando su fit particolari, revers, bottoni realizzati da orafi vicentini, cravatte in seta di Como, tutta una serie di particolari sempre personalizzati con un gusto personale.
Anche qui i revers sono pronunciati, mentre i tessuti si ispirano alla tradizione inglese, galles, tartan, gessati e piedepoul si sovrappongono creando ironici contrasti con camicie stampate e accessori da vero gentleman.

Giacca John Sheep


Altro esponente di spicco della corrente dandies, pugliese doc, è John Sheep. La sua è una collezione da sempre dedicata alla ricerca nella realizzazione di giacche ed abiti sartoriali con l’uso esclusivo di tessuti in jersey di cotone e lana, spesso con lavorazione jacquard.
Le giacche e gli abiti di John Sheep sono un particolare mix tra giacca e maglia, ed anche nelle composizioni più estreme, grazie al fit aderente ed impeccabile, sono l’emblema iconico delle giacche “New Gentleman”.
I dettagli, come la “ticket pocket”, il bottone solitario in metallo, le fodere in tessuto da camiceria, rendono la giacca di John Sheep, un capo unico dal sapore d’altri tempi, ma al tempo stesso estremamente moderno.
Novità di questo Pitti 92, la giacca camicia in denim leggero, dai volumi composti, le impunture a vista ed, appunto, la leggerezza di una camicia.
Un perfetto Dandy del 21° secolo, non può fare a meno di una delle sue giacche!
In tema di tessuti esclusivi, sempre presente nella nostra proposta, la giacca di Ernesto non teme confronti. Veri e propri prototipi, destinate ad essere attualissime dopo diverse stagioni, le sue giacche sono l’oggetto del desiderio degli appassionati.
Tra i nuovi inserimenti, destinati al nuovo corso di George’s Officina, spiccano le giacche decostruite di Man1924, piccola collezione spagnola di giacche da vero “rugged gentleman” dai volumi morbidi e dai tessuti ruvidi e lavati.

Giacche Ernesto

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 uomo
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martedì 3 novembre 2015

New Gentleman Style

Paolo e Luca Chermaz, titolari di George's Roma, con Ricky Hall, nello stand Tagliatore a Pitti uomo 88


Tagliatore è uno degli interpreti principali della tendenza “New Gentleman” che vede la riscoperta in chiave attuale e modernissima di una maniacale attenzione per i dettagli e l’eleganza, tipica dei dandys del XIX secolo.
Negli ultimi anni, lo stilismo puro, il cosidetto “fashion“, sempre più concentrato su stellari passerelle autoreferenziali, si è completamente staccato dalle reali esigenze del proprio pubblico, spesso impegnato a combattere le più terrene battaglie  imposte dalla dilagante crisi economica.
Questo ha portato ad una graduale disaffezione di una folta schiera di professionisti e creativi, più o meno giovani che, nauseati dagli eccessi degli show milanesi e parigini, hanno progressivamente ripiegato su uno stile più classico e rassicurante, ritrovandosi a fare la propria selezione in negozi che avevano sinora snobbato, con una conseguenziale perdita di soddisfazione.
In questo contesto divengono sempre più rilevanti, in quanto dotate di una intrinseca spontanea autenticità, le nuove tendenze dettate dalla “strada”. Lo streetwear si evolve, la definizione non racchiude più solo schiere di giovani skateboarder, ma anche i loro fratelli maggiori, ex studenti e nerd, ora neoimpiegati spesso con incarichi rilevanti e con diverse esigenze di immagine.

Giacca doppiopetto e gilet Tagliatore

Peacoat Tagliatore

 In questo contesto divengono sempre più rilevanti, in quanto dotate di una intrinseca spontanea autenticità, le nuove tendenze dettate dalla “strada”. Lo streetwear si evolve, la definizione non racchiude più solo schiere di giovani skateboarder, ma anche i loro fratelli maggiori, ex studenti e nerd, ora neoimpiegati spesso con incarichi rilevanti e con diverse esigenze di immagine.
Nasce lo stile Hipster, che sembra attinto per metà dal baule del nonno, per metà dal proprio guardaroba adolescenziale. Camicie rigate, bretelle, papillon, scarpe artigianali e brogue bicolori sono indossate con jeans aderenti, pantaloni con doppie pinces dal cavallo basso e rigorosamente con risvolto corto sopra la caviglia a scoprire calze a righe multicolor o con disegni che vanno da stampe rinascimentali a vetrate gotiche. Ricompaiono barbe e cappelli a tesa larga, capelli con sfumature alte e brillantina, il tutto coronato da  tatuaggi rigorosamente retrò.


Cappotto in cashemere doppiopetto Tagliatore
 
Lo stile Hipster cresce e si affina. La riscoperta delle tradizioni sartoriali care ai bisnonni, si miscela alla nuova tendenza, e sfocia nella riscoperta di uno stile caratterizzato da scarpe fatte a mano ed abiti sartoriali in tessuti pregiati; gilet, cravatte, sciarpe, anelli, tornano protagonisti di una nouvelle vague antagonista delle tendenze che le passerelle tentano di imporre, e che anzi ora tentano inutilmente di scimmiottare.
Il nuovo gentleman schiva l’omologazione di un singolo brand o “stilista”, ama miscelare in maniera autonoma pezzi iconici, apprezza il bello, è colto e gentile, ma sa essere battagliero e competitivo, certamente è il consumatore più evoluto ed esigente degli ultimi vent’anni.
Questo profilo rispecchia in pieno la nostra filosofia, la nostra proposta è perfettamente incardinata su queste ultime tendenze. Le giacche ultrasoft di The Gigi, gli abiti slim di Mauro Grifoni, le scarpe artigianali di Green George sono evocative di un gusto che attinge a piene mani dalla tradizione sartoriale ed artigianale propria di un gusto classico, finora un po’ datato, per stravolgerlo in una nuova contemporaneità.


Giacca e gilet Tagliatore

 Tagliatore sintetizza e a dà corpo, viso e movimento a questo nuovo mood. Con una strepitosa campagna pubblicitaria imbriglia in sofisticati panciotti, giacche dai revers larghi e dai tessuti esclusivi e cappotti doppiopetto rigorosi come uniformi l’irrequieto ed incontrollabile Ricky Hall, irriverente icona hipster, barba e capelli da pastore protestante, tatuaggi onnipresenti, consacrando la sintesi di tutte queste tendenze in un “modello” maschile ideale.


Giacca Tagliatore

La collezione Tagliatore è in vendita nei nostri negozi George's di Roma - via del Pantheon 58 www.georges.it info@georges.it

venerdì 5 giugno 2015

L'importanza di chiamarsi Ernesto

GENTLEMAN ONLY

L'importanza di chiamarsi Ernesto...come nella celebre commedia di Oscar Wilde, da cui prende il nome, questa collezione di di giacche sartoriali, realizzate in tessuti esclusivi, ironizza sul gioco dei dualismi, né giacca ne maglia, ma impeccabile come la più rigorosa delle giacche e colorata e leggera come la più divertente delle maglie. Appesa come una giacca alla sua gruccia rossa o piegata nella sua elegante scatola (corredata di una copia del libro di Oscar Wilde), come una maglia?

 Un inno al dandismo più distaccato da giudizi e preconcetti, tutto questo in una giacca? Ma non è una giacca...

La collezione Ernesto è disponibile nel punto vendita George's uomo di Roma, via del Pantheon 58 www.georges.it










giovedì 4 dicembre 2014

The waistcoat fever - dallo stile Hipster al New-Gentleman


Lo stile "Hipster" si evolve in qualcosa di più maturo, che ci piace definire "New Gentleman", attingendo nell'abbigliamento a capi iconici, che fanno parte del guardaroba immaginario, quindi compaiono gilet, papillon, cravatte strette a fantasie tartan, il chinos pants abbandona i lavaggi estremi per linee più pulite e composte, ricompare la riga della stiratura sul pantalone.


Pur rimanendo l'attenzione maniacale per il denim "selvedge" caratterizzati dalla cimosa interna che distingue i tessuti indaco più pregiati, si abbandonano anche qui rotture e lavaggi iperstressati.

Ricompare l'abito completo, meglio se con panciotto e la camicia con i polsi da gemello.

Spariscono le sneakers e si affermano sempre più stringate, oxford e brogue dalla forma robusta e dalla costruzione preziosa.

Brogue Green George
Questo nuovo gentleman ha una manicale attenzione per il taglio di capelli, sempre caratterizzati da doppi tagli e sfumature alte, rigorosamente eseguite a mano da barbieri esperti, barba (spesso lunga, da "pioniere") e baffi; guida rumorose motociclette d'epoca perfettamente customizzate o dal carattere "vintage"; indossa abiti dalle linee asciutte e giacche corte, pantaloni con pinces e risvolto corti e stretti alla caviglia, ma sopratutto indossa sempre un panciotto "The Waistcoat" e ha spostato la catena che decorava i suoi jeans alle tasche del panciotto.

Waistcoat Tagliatore
Pants Mauro Grifoni


Il "nuovo gentleman" non è così azzimato come un "dandy", troppo perso nei suoi broccati e sete, difficili da indossare su una rumorosa "cafè racers", ma ne ricorda molto le manie per un'estetica rigorosa.

Waistcoat Tagliatore
Ritrovo iconico degli appassionati gentleman e l'annuale The Distinguished Gentleman's Ride, maratona cittadina a bordo delle inseparabili motociclette che si svolge contemporaneamente in tutte le principali città del mondo per la raccolta di fondi per i tumori maschili.